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Le diverse soluzioni per la sicurezza sulla strade nell’ambito dei Paesi europei

La certificazione delle barriere stradali

Il concetto di sicurezza dovrebbe essere di comune interpretazione ovunque e, a maggior ragione, all’interno dei Paesi europea dove le Leggi in materia derivano da indicazioni comunitarie precise.

Nonostante questa semplicissima e ovvia considerazione, se viaggiamo all’interno delle strade Europee ci accorgiamo di differenze sostanziali nell’utilizzo dei sistemi di sicurezza. Se ci muoviamo dalla Danimarca alla Spagna, a pari tipologia di strada, vediamo installati sistemi con livello di protezione completamente differente.

Considerando solo le autostrade, in Francia vengono adottate barriere di livello di contenimento N2 e H1, rispettivamente per il bordo laterale e per lo spartitraffico, in Germania H2 per entrambi i casi, in Norvegia N2 per entrambi i casi e in Italia H2 e H3.

Considerando il rapporto tra le energie corrispondenti ai diversi livelli di contenimento si ha che il rapporto tra i requisiti italiani e norvegesi per lo spartitraffico è di 5.5. L’Italia installa barriere che sopportano 5,5 volte l’energia sopportabile dalle barriere installate dai Norvegesi. Questo aspetto è apparentemente in stridente contrasto con le Normative di certificazione Europee e con la considerazione che la Norvegia è uno dei Paesi più sicuri al mondo per quanto riguarda il trasporto su strada.

È quindi utile chiarire come Paesi europei possano utilizzare criteri di installazione così diversi nonostante le Normative e le Leggi comunitarie siano le stesse.

Per quanto riguarda le barriere di sicurezza stradale, lo standard di riferimento per la valutazione dei prodotti è la EN 1317. Il suo scopo è quello di definire i metodi di prova e i limiti di accettabilità necessari per confrontare tra loro i prodotti presenti sul mercato e per garantire un adeguato livello di prestazioni. Grazie alla Normativa è poi possibile ottenere, per le barriere di sicurezza, la marcatura CE che rappresenta una sorta di passaporto che permette la libera circolazione delle merci in Europa. In teoria, tramite la marcatura CE, un barriera prodotta in Italia può essere installata senza problemi in qualunque Paese della Comunità Europea.

Una volta armonizzato il criterio di verifica delle prestazioni è poi compito dei vari Stati membri la definizione dei criteri di utilizzo.

Tali criteri si basano ad esempio sul numero e sul peso dei veicoli che transitano sulla strada.

Il livello di sicurezza è infine determinato dalla volontà politica degli Stati della Comunità Europea che, all’interno della classe di barriere certificate, possono decidere quale livello di protezione utilizzare nelle proprie strade. E’ per questo che in Europa si vedono, a parità di tipologia stradale, sistemi con livelli di contenimento molto diverso tra loro.

Sono quindi le leggi applicative nazionali che scelgono, all’interno dell’insieme dei prodotti certificati, quali barriere adottare e dove installarle.