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L’assetto viario della città amica

Roberto Busi

L’elevata capacità connotativa della lingua latina ci risulta non poche volte del tutto preziosa sul piano dei contenuti. Come è il caso della distinzione di significato tra il vocabolo “civitas” e il vocabolo “urbs” dove, come noto, il primo sta a indicare la componente sociale della “città” (è questa, insomma, la “città della gente”) mentre il secondo ne manifesta la consistenza materica (si tratta, cioè, della “città della pietra”).

Le due, del tutto distinte nei loro caratteri costitutivi e fenomenologici, sono peraltro legate indissolubilmente in un complesso rapporto di causa ed effetto. Così, se è la prima a costruire la seconda, l’urbs è però a sua volta fattore determinante nel definire l’essere e il divenire della civitas e quindi, in certo modo, a sua volta a costruirla.

Insomma: i caratteri fisici della città sono stati da sempre la manifestazione del popolo che l’ha edificata; ma, viceversa, anche: la gente è particolarmente caratterizzata dall’assetto dei luoghi in cui vive e lavora, che ne traccia con incisività i livelli di agio e, più in generale, di qualità della vita.

Tra i luoghi urbani, il livello di qualità della vita è particolarmente determinato dagli spazi pubblici aperti; e, tra questi, da strade e piazze, che ne sono componenti essenziali. È qui che, massimamente, si definisce il pregio di una città; è qui che se ne legge la vivibilità.

Pertanto, l’imperativo per l’attenzione all’assetto viario trae la sua profonda motivazione dall’obiettivo del conseguimento della struttura fisica della città al meglio finalizzata alla qualità della vita della gente; cioè, sinteticamente, alla costruzione della “città amica”. Per ottenere la quale – certo – è necessario muoversi rapidamente. Ma anche (e forse prima) poter effettivamente, e riccamente, fruire di tutti gli spazi pubblici aperti e di quelli viari in particolare. Ed è necessario che tale fruizione possa essere di tutti, e che sia sicura oltreché fonte di serenità e di gioia. Insomma: che la città possa essere vissuta.

Questo è l’ambiente urbano che al meglio ci si confà e nel quale al meglio possiamo realizzarci. E che – guarda caso – quando al meglio progettato, costruito e gestito risulta anche bello!