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Il Punto di Vista: “Il futuro delle strade: la manutenzione”

Gabriele Tebaldi

Un antico aforisma del Filosofo cinese Lao Tse (V secolo a.C.), più volte citato nei più svariati discorsi, dice: “Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo”; un Ingegnere stradale potrebbe però completarlo aggiungendo “ma necessita di una buona strada per essere portato a termine”!

Mai come oggi una buona strada significa avere una buona pavimentazione. Sicurezza, comfort e sostenibilità sono i requisiti di una pavimentazione che delineano la sfida che nell’immediato futuro si presenterà a tutti gli operatori del settore stradale: dopo la realizzazione del patrimonio stradale occorre pensare alla sua efficienza ed alla sua sostenibilità!

Nelle Università italiane vi sono le capacità per affrontare le problematiche emergenti e le Amministrazioni hanno le competenze adeguate per trasferire i risultati della ricerca nella pratica comune. Purtroppo oggigiorno, per esigenze di bilancio, spesso gli interventi manutentivi si riducono a far fronte alle emergenze. È necessario un cambio di strategia. Occorre che si investa nella manutenzione, in entrambi i suoi aspetti: l’ideazione delle soluzioni da adottare e la loro realizzazione. Gli interventi tradizionali non sono sufficienti a garantire convenienza, efficacia e sostenibilità ambientale nel lungo periodo; servono nuove soluzioni tecniche.

In tal senso, una delle maggiori criticità è quella del riciclaggio del fresato. Riciclaggio a caldo e a freddo del fresato sono tecniche note, ma nelle aree di stoccaggio degli impianti di produzione si accumula ancora troppo fresato: occorre studiare queste tecniche e far sì che possano evolversi, diventare più efficaci ed essere maggiormente impiegate.

A fianco dell’ideazione vi deve essere la realizzazione; ovvero i risultati della ricerca si devono tradurre nella pratica tramite progettazioni accurate, con efficaci sistemi di controllo della qualità dei materiali impiegati e delle loro prestazioni in opera. Troppo spesso nell’ingegneria stradale si omette quanto è normale nelle altre discipline dell’ingegneria: è tempo di ricordare che l’ingegneria stradale non è affatto sinonimo di “low technology”!

Una pavimentazione ben costruita e mantenuta in condizioni ottimali significa per gli utenti poter guidare in modo confortevole e senza affaticarsi eccessivamente, quindi mantenere la concentrazione necessaria a manovrare il veicolo e la prontezza di riflessi per affrontare le situazioni critiche. Riciclare il materiale delle fresature equivale a preservare le risorse naturali, impiegare tecniche di confezionamento dei conglomerati che richiedano ridotto consumo di combustibili fossili (il riciclaggio a freddo e le cosiddette “tecniche warm” sia nel confezionamento di conglomerati di “primo impiego” sia nel riciclaggio a caldo) significa ottenere consistenti riduzioni di emissioni di CO2 e migliori condizioni di lavoro per le Maestranze. In sintesi, fare un’efficace manutenzione delle strade significa spostamenti più agevoli, riduzione degli incidenti e fonte di lavoro, in altre parole equivale a migliorare la qualità della vita.

Concludo questo mio editoriale ricordando un amico che ci ha prematuramente lasciato: Fabio Capanelli. Ho conosciuto Fabio quando ero Studente di Dottorato: sin dal primo momento, di lui ho avuto modo apprezzare la grande competenza tecnica, l’immensa disponibilità e per più di 20 anni ho avuto il privilegio della sua amicizia. Sempre pronto a dare un consiglio, sempre disponibile a dare un aiuto e sempre col sorriso sulle labbra: ci mancherai Fabio. Il mondo dei bitumi e delle costruzioni stradali non sarà più lo stesso senza di te.