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Il futuro delle opere in sotterraneo

Pietro Lunardi

Nell’Ottobre scorso, con incoraggiante successo, si è tenuto a Bologna il primo Salone professionale delle tecnologie per il sottosuolo, nell’ambito del quale si è svolto anche un importante Congresso internazionale – che ho avuto l’onore di presiedere – promosso dalla Società Italiana Gallerie (SIG) sul tema “Gallerie e spazio sotterraneo nello sviluppo dell’Europa”.

L’evento ha rappresentato per tutti noi, operatori del sotterraneo, un momento di riflessione e confronto di straordinaria importanza, un’occasione di rinnovamento e di rilancio che dobbiamo saper cogliere con fiduciosa convinzione, uniti nello sforzo per superare il momento di grave crisi economica che attraversa il nostro Paese.

Il futuro delle opere in sotterraneo è in gran parte legato all’effettiva competitività di queste con le analoghe opere realizzate in superficie. Dalle giornate di Bologna sono emersi tre temi, sui quali dobbiamo lavorare con impegno se vogliamo che le nostre siano opere sempre più competitive:

  • il tema dell’industrializzazione;
  • il tema dell’innovazione;
  • il tema della comunicazione.

Industrializzazione significa soprattutto rispetto dei tempi e dei costi di costruzione previsti in fase progettuale. Affinché le opere in galleria possano davvero competere ad armi pari con le analoghe costruite in superficie occorre che questa sia pienamente raggiunta non solo nello scavo meccanizzato mediante scudi o frese, ma anche quando l’avanzamento deve essere realizzato con sistemi tradizionali!

In Italia negli ultimi 20 anni si sono fatti importanti progressi in questo senso, innovando profondamente il settore del tunnelling con l’introduzione di concetti progettuali scientificamente corretti e tecniche costruttive efficaci. Esistono però tuttora rilevanti margini di miglioramento: occorre continuare a innovare e per questo sarà importante coinvolgere le nuove generazioni, curandone la formazione e fornendo credibili e accattivanti prospettive per il futuro.

Se industrializzazione e innovazione sono elementi fondamentali per un effettivo progresso di competitività delle opere in sotterraneo, nondimeno importante è la comunicazione. Dobbiamo imparare a incidere meglio, rispetto al passato, sull’Opinione Pubblica, spiegando i vantaggi, in termini di sostenibilità, del costruire nel sottosuolo e come le opere ipogee, oltre ad essere per natura antisismiche, siano spesso assai meno costose di quelle analoghe costruite in superficie.

Se saremo capaci di ben lavorare in queste tre direzioni, certamente già tra non molti anni potremo raccogliere i primi promettenti frutti del nostro impegno!