Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte

Una volontà che parte da lontano: un’opera che, sin dalla sua costruzione, ha rappresentato uno dei principali valichi delle Alpi del Sud nonché il collegamento diretto della Pianura Padana con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte
Per la salvaguardia della risorsa idrica

Si fa riferimento, in particolare, alle valutazioni sul possibile rischio di interferenza diretta e/o indiretta sul bacino di alimentazione della sorgente del Colle di Tenda a servizio dell’ALAC posta all’interno del tunnel ferroviario che corre parallelo al tunnel stradale a una quota inferiore di circa 100 m. Con lo studio idrogeologico e i monitoraggi, estesi per molti anni, è stato possibile determinare che le acque provenienti dalla sorgente dell’acquedotto sono l’emergenza di un acquifero molto esteso sia in superficie che in profondità delimitato al letto dal piano di sovrascorrimento che rappresenta esso stesso una possibile superficie preferenziale per la circolazione idrica; questa avviene per fratturazione e/o carsismo all’interno dei terreni carbonatici eocenici e giurassici lungo vie preferenziali determinate dallo sviluppo della fratturazione e dalla loro possibilità di comunicazione con l’esterno per il necessario approvvigionamento.

La composizione chimica delle acque evidenzia il maggior contributo delle acque profonde a diretto contatto con i termini evaporitici presenti nelle porzioni più remote dell’acquifero e all’esterno dell’area in esame. Il livello piezometrico o, per meglio dire, il livello di saturazione dell’ammasso è posto a una quota variabile tra 1.320 e 1.360 m s.l.m., come anche testimoniato sia nelle perforazioni dei sondaggi che nell’attuale galleria stradale. In queste condizioni, la salvaguardia della risorsa assume una grande importanza all’interno dell’intero progetto tanto che, nel corso delle procedure VIA, la Regione Piemonte ha imposto le seguenti prescrizioni:

  • a)      studio di dettaglio delle sostanze utilizzate in galleria in modo che vengano selezionate quelle che risultano prive di rischi ambientali; prima dell’utilizzo campioni degli additivi dovranno essere resi disponibili per controlli;
  • b)      eseguire lo scavo delle rocce dell’acquifero o del limite inferiore flysch/acquifero in periodo di magra della falda acquifera;
  • c)       realizzazione di una approvvigionamento idropotabile alternativo e/o integrativo della sorgente del Tenda a fronte del rischio anche temporaneo di compromissione qualitativa e/o quantitativa della sorgente;
  • d)      messa in opera di idonei sistemi di controllo alla sorgente della eventuale presenza di inquinanti.

I punti a) e b) fanno riferimento a comportamenti e attività di cantiere e sviluppate nella progettazione esecutiva a carico dell’Impresa. I punti c) e d) sono sotto diretta responsabilità di ANAS e sono stati ottemperati con le seguenti modalità. Il punto c) ha comportato uno studio idrogeologico esteso in modo da individuare ulteriori fonti di approvvigionamento idrico per ALAC che potessero sostituire o integrare la Sorgente del Tenda in caso di eventuali impatti dovuti ai lavori del nuovo tunnel. A seguito degli studi e in condivisione con le indicazioni di ALAC, è stata realizzata una nuova opera di presa per la captazione delle sorgenti poste in località San Macario in comune di Vernante. Grazie alla stipula di una convenzione tra ALAC e ANAS, si è proceduto a un unico appalto comprensivo dell’opera di captazione San Macario e del nuovo tunnel del colle di Tenda.

La progettazione definitiva di tale opera è stata a carico di ALAC che ha poi condiviso il progetto esecutivo redatto dall’Impresa nell’ambito dell’appalto integrato; al fine di consentire il completamento dei lavori e la funzionalità dell’opera nei tempi indicati dalle prescrizioni VIA, la CIG ha provveduto ad approvare il progetto esecutivo dell’opera di presa in anticipo rispetto al progetto esecutivo del nuovo tunnel. Il punto d) ha comportato la messa in opera di un monitoraggio continuo della sorgente del Tenda attraverso un sistema di rilevamento in automatico di alcuni parametri fisici: i parametri sono stati scelti tra quelli che tecnicamente potevano essere monitorati in continuo nel tempo e che potessero indicare tempestivamente la possibile presenza di alterazione delle acque da parte delle attività di cantiere. Tale attività è svolta in accordo con ALAC e il Politecnico di Torino.