Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte

Una volontà che parte da lontano: un’opera che, sin dalla sua costruzione, ha rappresentato uno dei principali valichi delle Alpi del Sud nonché il collegamento diretto della Pianura Padana con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte
Per il progetto esecutivo

Per la ricostruzione del modello geologico e geotecnico di riferimento, analizzati i dati disponibili dai precedenti livelli di progettazione e per la progettazione esecutiva è stata condotta una nuova campagna d’indagine a integrazione della precedente:

  • sondaggi a carotaggio continuo verticali eseguiti in corrispondenza dell’imbocco sul versante francese;
  • sondaggi di tipo orizzontale eseguiti dall’interno della galleria esistente verso la nuova galleria;
  • indagini indirette all’aperto con sismiche a rifrazione, MASW e prospezioni geoelettriche (imbocco lato Italia);
  • indagini georadar eseguita lungo tutto il corpo della galleria esistente;
  • indagini indirette costituite da sismiche all’interno della galleria esistente.

In particolare, i sondaggi eseguiti internamente alla galleria hanno consentito di incrementare le conoscenze geologiche e geotecniche dettagliando singoli aspetti del modello geologico del progetto definitivo. Inoltre, le indagini integrative in corrispondenza dell’imbocco italiano hanno consentito di dettagliare lo spessore della coltre di depositi glaciali di ablazione al di sopra di un ammasso roccioso molto fratturato e parzialmente o totalmente saturo in acqua. Nel complesso, però, le indagini condotte per il progetto esecutivo hanno confermato quanto previsto nel progetto definitivo a base di appalto.

Le problematiche specifiche

Per la cantierizzazione

La cantierizzazione di un’opera transfrontaliera in adeguamento di un tunnel esistente in ambito alpino contiene, di per sé, aspetti logistici e tecnici di elevata complessità che richiedono un’attenzione sia in fase di progettazione che di esecuzione. Si fa riferimento in particolare a:

  • a) gestione di spazi limitati per l’operatività del cantiere e della movimentazione delle terre;
  • b) bilancio delle terre e riutilizzo dello smarino;
  • c) gestione di litologie particolare (anidriti).

a) La gestione di spazi limitati per l’operatività del cantiere e della movimentazione delle terre

Il punto a) richiama le problematiche legate alla natura montuosa dei luoghi e alla realizzazione di nuove opere in sovrapposizione con la viabilità esistente che, naturalmente, non può essere interrotta non essendoci valide alternative al collegamento internazionale. La situazione è diversa per i due versanti:

  1. versante italiano: la limitazione degli spazi è dovuta alla presenza di attività antropiche, oltre che alla sovrapposizione con la viabilità di accesso agli imbocchi. Sia nella fase progettuale che all’atto di avviare i lavori si è separata l’attività di cantiere presso gli imbocchi da quella di stoccaggio dei materiali da portare a deposito definitivo; la scelta di stoccare lo smarino nel sito di Rio Panice presso le “ex casermette”( posto a circa 2 km dall’imbocco) ha consentito di limitare il disagio alle realtà residenziali e al collegamento internazionale calmierando, al contempo, il traffico dei mezzi per il trasporto dello smarino sino al sito di deposito definitivo in comune di Vernante;
  2. versante francese: in questo caso la problematica da risolvere è legata al rifacimento del tratto con tornanti di accesso all’imbocco del tunnel. È prevista la realizzazione di opere di sostegno importanti e di un nuovo tracciato della sede che prevede solo due tornanti al posto dei quattro attuali. L’intervento è necessariamente invasivo rispetto al collegamento transfrontaliero anche se il progetto ha previsto la fasizzazione dei lavori tale da evitare la necessità di fermare la circolazione. Inoltre, è stato spostato il semaforo che regola il senso unico alternato nella galleria esistente a valle dell’area dei lavori in modo da limitare al massimo i rischi dovuti alla sovrapposizione del traffico veicolare con le attività di cantiere.

b) Il bilancio delle terre e riutilizzo dello smarino

Il punto b) ricorda gli accordi presi tra i due Stati che vedono una gestione dei terreni provenienti dagli scavi differenziata tra i due versanti; anche in questo caso la situazione è differente tra il versante italiano e quello francese:

  1. versante italiano: nella parte italiana non si hanno opere in terra e, di conseguenza, tutti gli scavi provenienti dalle due gallerie, fino la confine, sono allocati presso la ex Cava Silver in località Tetti Filibert (Vernante) a circa 15 km dal cantiere. Come detto in precedenza, è previsto lo stoccaggio provvisorio di tale terreni presso il sito di Rio Panice in modo da calmierare i traffici lungo la S.S. 20;
  2. versante francese: la necessità di adeguare la viabilità di accesso agli imbocchi ha consentito di recuperare la totalità dello smarino proveniente dallo scavo delle due gallerie sul versante francese. Il materiale, in funzione delle proprie caratteristiche fisico-meccaniche, verrà sistemato per la realizzazione del tornante Est ovvero come solo riempimento e rimodellamento del versante.

c) La gestione di litologie particolare (anidriti)

Collegato al punto b) si richiama il punto c), che indica una problematica tutta particolare di questo lavoro. Nel tratto delle gallerie in territorio francese è presente una litologia caratterizzata dalla presenza di anidriti che, in presenza di acqua, rigonfiano e, nel tempo, cedono solfati. Queste caratteristiche, oltre a determinare singoli interventi tecnici per il rivestimento delle gallerie, la portano a essere ascritta alla categoria del “rifiuti” (codice CER 170504); la loro particolarità li porta a dover essere trattati con attenzione ovvero riutilizzati in cicli produttivi. Dopo numerosi tentativi di allocazione di tali materiali in Francia, nel suo ruolo di Committente Delegato e in accordo con gli Enti territoriali, ANAS ha proposto il recupero delle anidriti all’interno del ciclo produttivo dei cementifici presenti in Piemonte. Tale impostazione, condivisa dalla CIG, ha permesso di procedere all’appalto risolvendo un problema che aveva rallentato tutte le procedure autorizzative.

Il progetto posto a base di gara per l’appalto integrato ha previsto, perciò, il trasporto del materiale anidritico dall’imbocco della galleria sul versante francese al sito di trattamento in Italia; questo sistema di gestione delle anidriti (non pericolose ma comunque classificate come rifiuti) consente di limitare al massimo il rischio di dispersione incontrollata nell’ambiente sia in Francia che in Italia. La gestione del trasporto transfrontaliero delle anidriti viene sottoposta alle Norme del Regolamento dell’Unione Europea CE 1013/2006.