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Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte

Una volontà che parte da lontano: un’opera che, sin dalla sua costruzione, ha rappresentato uno dei principali valichi delle Alpi del Sud nonché il collegamento diretto della Pianura Padana con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – seconda parte

Nella prima parte dell’articolo (https://www.stradeeautostrade.it/infrastrutture/gallerie-e-tunnelling/2016-03-15/il-collegamento-del-colle-di-tenda-tra-italia-e-francia-prima-parte-51616/) abbiamo descritto l’iter progettuale del nuovo tunnel del Tenda con il ruolo della CIG, le scelte progettuali e le normative tecniche a cui ottempera il progetto; per concludere, qui trattiamo gli studi e le indagini effettuate per la redazione dei vari livelli di progettazione e le problematiche specifiche che il progetto del nuovo tunnel dovrà affrontare.

Studi e indagini

La raccolta dei dati pregressi

Tra le particolarità di questo lavoro vi è senza dubbio la presenza di numerose indagini dirette e indirette condotte negli anni sia sul versante francese che su quello italiano nonché all’interno della galleria attuale. Tali indagini fanno riferimento ad attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera e a studi propedeutici allo sviluppo delle idee progettuali che, sin dagli anni Novanta, si sono succedute per migliorare i collegamenti tra Italia e Francia. Non deve essere dimenticato il contributo dovuto ai resoconti tecnici dello scavo del tunnel esistente che hanno permesso di ricostruire l’assetto geologico e idrogeologico presente al momento dello scavo.

  • Lo scavo in corso
    Lo scavo in corso del nuovo tunnel imbocco lato Italia
    Lo scavo in corso del nuovo tunnel imbocco lato Italia
  • La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico
    La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico in corrispondenza di una sezione trasversale rispetto ai tracciati del tunnel
    La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico in corrispondenza di una sezione trasversale rispetto ai tracciati del tunnel
  • La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico
    La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico in corrispondenza di una sezione trasversale rispetto ai tracciati del tunnel
    La ricostruzione dell’assetto geotettonico e geolitologico in corrispondenza di una sezione trasversale rispetto ai tracciati del tunnel
  • La situazione presso l’imbocco S in corrispondenza del complesso carbonatico inferiore
    La situazione presso l’imbocco S in corrispondenza del complesso carbonatico inferiore
    La situazione presso l’imbocco S in corrispondenza del complesso carbonatico inferiore
  • La situazione in corrispondenza del Complesso Flyschoide inferiore
    La situazione in corrispondenza del Complesso Flyschoide inferiore
    La situazione in corrispondenza del Complesso Flyschoide inferiore
  • La situazione in corrispondenza del livello di carniole
    La situazione in corrispondenza del livello di carniole
    La situazione in corrispondenza del livello di carniole
  • Il modesto apporto proveniente dall’orizzonte delle carniole
    Il modesto apporto proveniente dall’orizzonte delle carniole
    Il modesto apporto proveniente dall’orizzonte delle carniole
  • Apporti con differenti temperature
    Apporti con differenti temperature. A sinistra più calda, a destra più fredda. Situazione in corrispondenza dell’orizzonte di carniole che mostra due venute vicine caratterizzate da differenti temperature e quindi indicanti circolazioni idriche diverse
    Apporti con differenti temperature. A sinistra più calda, a destra più fredda. Situazione in corrispondenza dell’orizzonte di carniole che mostra due venute vicine caratterizzate da differenti temperature e quindi indicanti circolazioni idriche diverse
  • L’apporto proveniente dal Complesso flyschoide
    L’apporto proveniente dal Complesso flyschoide superiore caratterizzate da temperature più basse rispetto al rivestimento della galleria
    L’apporto proveniente dal Complesso flyschoide superiore caratterizzate da temperature più basse rispetto al rivestimento della galleria
  • Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
    Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
    Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
  • Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
    Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
    Le venute idriche dall’ammasso fratturato che originano la Sorgente di Tenda
Per il progetto definitivo

Ad integrazione delle indagini condotte negli anni passati, sono state realizzate delle campagne ad hoc in diverse fasi successive in modo da affrontare le varie problematiche nei differenti stadi della progettazione:

  • progetto preliminare – analisi del territorio e scelta tra varie soluzioni:
  1. sondaggi geognostici finalizzati alla ricostruzione dell’assetto geotettonico e alla definizione degli ammassi in ordine alle loro problematiche (anidridi, carniole);
  2. indagini geofisiche profonde (sismica a riflessione, tomografia elettrica) e superficiali (sismica a rifrazione) per la ricostruzione spaziale degli elementi geotettonici e della distribuzione degli ammassi;
  3. indagini idrogeologiche: raccolta dei dati bibliografici e analisi puntuale di livelli e chimismo;
  • progetto definitivo – dimensionamento degli interventi e soluzione delle problematiche:
  1. sondaggi geognostici integrativi per la caratterizzazione dei terreni nel loro comportamento geotecnico e come materiale da costruzione e per consentire il dimensionamento anche degli imbocchi e delle opere all’aperto;
  2. sondaggi, indagini con georadar e misure di tensioni con martinetti piatti nella galleria esistente mirati alla caratterizzazione degli ammassi e delle condizioni idrogeologiche in vista del suo allargamento;
  3. indagini idrogeologiche integrative per la ricostruzione nel tempo dei fenomeni sotterranei in ordine ai possibili effetti sulle attività di scavo delle gallerie e sulla risorsa idropotabile.

Questa impostazione ha consentito di sviluppare diverse migliaia di metri di carotaggio e di indagini indirette nonché importanti monitoraggi nel tempo dei fenomeni legati alla circolazione idrica sotterranea. Naturalmente, le indagini sono state inquadrate all’interno di uno studio geologico, geomorfologico e idrogeologico articolato in ricerche e rilievi di dettaglio (geologici e geostrutturali) che ha consentito una ricostruzione completa dell’assetto dell’area. Tra le indagini eseguite hanno avuto una grande importanza quelle indirette che, vista la grande copertura esistente, hanno consentito di estrapolare i dati puntuali dei sondaggi e quelli di superficie in profondità. Di seguito si riporta un esempio della ricostruzione – in corrispondenza di una sezione trasversale rispetto ai tracciati – dell’assetto geotettonico e geolitologico tramite l’analisi comparata dei dati provenienti dalla sismica a riflessione e della tomografia elettrica di profondità unitamente con i rilievi geologici di superficie.

Nell’ambito degli studi relativi al progetto del nuovo collegamento del Colle di Tenda, la parte idrogeologica ha rivestito una particolare importanza sia negli aspetti più propriamente tecnico-costruttivi che per quelli legati all’interferenza con la risorsa idrica sotterranea; per altro, l’area interessata dall’intervento vede la presenza, sul versante italiano, di una importante sorgente idropotabile che, sebbene posta a una quota molto inferiore a quella della galleria, potrebbe subire degli effetti negativi in fase di costruzione del tunnel. Al fine di approfondire compiutamente gli studi in questione, sin dal livello di progettazione preliminare è stata attivata una proficua collaborazione con il Politecnico di Torino prima con il Prof. Civita e successivamente con il Prof. Vigna. Lo studio idrogeologico è stato sviluppato sulla base dei numerosi dati esistenti che sono stati verificati e integrati con quelli acquisiti direttamente durante la ricerca. Le indagini hanno riguardato i seguenti aspetti delle problematiche idrogeologiche:

  • analisi dei dati bibliografici, legati ai documenti di costruzione della galleria stradale e di quella ferroviaria esistenti, implementati dalle analisi condotte negli ultimi tempi presso la sorgente dell’Acquedotto delle Langhe;
  • acquisizione di dati sperimentali sia sulla caratterizzazione geologico-geotettonica che idrogeologica dei terreni interessati direttamente e indirettamente dallo scavo delle due gallerie;
  • esecuzione di misure in continuo sia sulla falda che direttamente in corrispondenza della sorgente.

Sia le indagini geognostiche che quelle idrogeologiche hanno interessato anche la galleria esistente per la quale sono state sviluppate anche indagini di scansione laser che contribuiscono a fornire elementi utili sullo stato attuale dell’opera in funzione del suo allargamento. Di seguito si riportano degli schemi sulla situazione esistente e sulle indagini eseguite nel tunnel esistente per il progetto definitivo. Nel corso dei sopralluoghi sono state effettuate una serie di riprese fotografiche con l’ausilio di una telecamera termica (NEK) di proprietà del DITAG per evidenziare gli apporti idrici nella galleria esistente.