Nell’ambito della valutazione della sicurezza e delle conseguenti fasi progettuali degli interventi sulle opere d’arte esistenti, previste dal D.M. Infrastrutture 14 Gennaio 2008 e in corso su tutte le strutture rilevanti, dal 2010 ad oggi ANAS SpA continua, nella sua mission, ad eseguire indagini e monitoraggi su ponti e viadotti presenti sul territorio nazionale. Le opere, in alcuni casi risalenti all’epoca della ricostruzione dopo i conflitti mondiali, presentano diffusamente uno stato fisiologico di degrado superficiale dovuto prevalentemente all’effetto degli agenti atmosferici e, in casi peculiari e circostanziati, a difetti costruttivi connessi con le complessità esecutive rapportate all’epoca di realizzazione.
Una scarsa attenzione nelle fasi di getto dei calcestruzzi, piuttosto che un insufficiente copriferro per erroneo posizionamento delle casseforme nei lavori di carpenteria, risultano essere le più frequenti cause della identificazione di labilità strutturali che, con il tempo, possono individuare zone più esposte al degrado e all’ammaloramento corticale delle parti d’opera. Il caso rappresentativo descritto nel presente approfondimento tecnico è quello del ponte Petrace, situato al km 479+600 della S.S. 18 “Tirrena Inferiore” nel tratto calabrese in provincia di Reggio Calabria, al confine tra i comuni di Gioia Tauro e Palmi. La costruzione dell’opera è stata avviata nel 1954 con collaudo statico risalente al 15 Marzo 1959.
L’opera d’arte è stata oggetto di recente manutenzione straordinaria incentrata sul risanamento corticale delle porzioni strutturali degradate. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del programma di interventi inseriti nel D.L. 133/2014 “Sblocca Italia”, redatto nel 2015 e appaltato nel 2016. In esito alle risultanze di una campagna di indagini condotte dall’impalcato mediante autocarro by-bridge, detti lavori di risanamento sono stati progettati e appaltati con lo scopo precipuo di ripristinare l’originaria integrità dell’opera d’arte mediante risanamento corticale, reintegro di armature ammalorate, rinforzo e ripristini con malte speciali e compositi fibrorinforzati, il tutto realizzato in opera mediante ausilio di significative opere provvisionali per consentire l’accessibilità di tutte le parti strutturali in quota.