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Velocità e verticalità per l’impermeabilizzazione

I diaframmi del pozzo di ingresso e di uscita della TBM lungo la linea ferroviaria del Terzo Valico: al lavoro, l’idrofresa della Bauer

Velocità e verticalità per l’impermeabilizzazione

Il progetto per la realizzazione del pozzo di ingresso e di uscita della fresa in località Cascina Radimero, nell’ambito dei lavori di realizzazione della linea Alta Capacità Veloce del Terzo Valico Ferroviario, prevede la realizzazione di opere di sostegno dei terreni, mediante diaframmi. La nuova linea si sviluppa complessivamente per 53 km, di cui 37 km in galleria, e interessa 12 comuni delle province di Genova e di Alessandria e le regioni Liguria e Piemonte. La nuova linea sarà collegata a Sud – mediante l’interconnessione di Voltri e il Bivio Fegino – con gli impianti ferroviari del nodo di Genova, per i quali sono in corso importanti lavori di adeguamento funzionale e di potenziamento, nonché con i bacini portuali di Voltri e del Porto Storico.

A Nord, dalla piana di Novi Ligure, il tracciato si collega alle linee esistenti Genova-Torino (per i flussi di traffico in direzione Torino e Novara-Sempione) e alla linea Tortona-Piacenza (per il traffico in direzione Milano-San Gottardo). Il Terzo Valico rientra tra le opere strategiche di interesse nazionale. La galleria di Valico, lunga circa 27 km, prevede quattro finestre di accesso intermedio, sia per motivi costruttivi, che di sicurezza. I tratti in galleria saranno in gran parte realizzati in due gallerie a semplice binario affiancate e unite tra loro da collegamenti trasversali in modo che ognuna possa servire da galleria di sicurezza per l’altra. Il General Contractor incaricato della progettazione e costruzione del Terzo Valico è il Consorzio COCIV che risulta composto dalle seguenti primarie Società di costruzioni italiane: Salini-Impregilo (64%), Società Italiana Condotte d’Acqua (31%) e CIV (5%).

L’opera di diaframmi profondi realizzati con idrofresa si trova all’incirca tra il km 27 e il km 28 della linea. L’area oggetto d’intervento ricade nel bacino idrografico del Torrente Scrivia, nel comune di Arquata Scrivia (AL), costituito da un’ampia piana alluvionale e costeggiata da rilievi montuosi di modesta entità. Dal punto di vista geologico, l’opera in progetto si colloca nell’ambito del Bacino Terziario Ligure-Piemontese, caratterizzato da formazioni conglomeratiche, arenacee e marnose. I diaframmi sono stati eseguiti dall’Impresa Di Vincenzo Dino & C. SpA di San Giovanni Teatino (CH) con proprio Personale, impianti e attrezzature di supporto.

  • I lavori
    I lavori per la realizzazione del pozzo di ingresso e di uscita della fresa in località Cascina Radimero
    I lavori per la realizzazione del pozzo di ingresso e di uscita della fresa in località Cascina Radimero
  • La planimetria del pozzo
    La planimetria del pozzo (in località Cascina Radimero) con la tipologia dei diaframmi
    La planimetria del pozzo (in località Cascina Radimero) con la tipologia dei diaframmi
  • Immagini della sequenza di lavoro
    Immagini della sequenza di lavoro: il prescavo con benna (A), lo scavo del pannello primario (B), la realizzazione del pannello primario (C), la posa in opera della gabbia di armatura (D)
    Immagini della sequenza di lavoro: il prescavo con benna (A), lo scavo del pannello primario (B), la realizzazione del pannello primario (C), la posa in opera della gabbia di armatura (D)
  • Immagini della sequenza di lavoro
    Immagini della sequenza di lavoro: il getto del calcestruzzo (E), la realizzazione del pannello secondazio con overcutting (F), la posa in opera della gabbia di armatura (G) e il getto del calcestruzzo (H)
    Immagini della sequenza di lavoro: il getto del calcestruzzo (E), la realizzazione del pannello secondazio con overcutting (F), la posa in opera della gabbia di armatura (G) e il getto del calcestruzzo (H)
  • L’impianto di dissabbiamento BE 500
    L’impianto di dissabbiamento BE 500
    L’impianto di dissabbiamento BE 500
  • Il decantatore BD50
    Il decantatore BD50
    Il decantatore BD50
  • Il terreno
    Il terreno
    Il terreno

In tre mesi sono stati eseguiti oltre 6.000,00 m2 di diaframmi, di profondità media pari a 17,00 m dal piano campagna (p.c.). I terreni attraversati sono costituiti, a partire dal p.c., da uno strato di depositi alluvionali recenti con spessore variabile fino ai 7 m circa consistenti in limi e limi argillosi sabbiosi, da uno strato di alterazione del substrato marnoso appartenente alla formazione di Costa Areasa caratterizzato dalla presenza di limi argillosi consistenti tra le profondità da 7,00 m e 10,00 m dal p.c. e successivamente da un substrato lapideo costituito da marne e siltiti anch’esso appartenete alla formazione di Costa Areasa con resistenza alla compressione monoassiale fino a oltre 60 MPa. La falda, in generale con andamento sub parallelo alla superficie topografica, risulta ricompresa tra i –3,00 m e i –7,00 m dal p.c.. Le paratie eseguite hanno la funzione di contenimento dei terreni con la garanzia di impermeabilità alla cinturazione del Pozzo. I giunti tra i pannelli sono stati realizzati con il sovrascavo (overcut) di 5 cm (2,5 cm per parte) dei pannelli secondari a chiusura dei primari.

Il sistema idrofresa utilizzato per la realizzazione delle paratie è costituito da un’idrofresa Bauer BC32 montata su carro base Bauer BG40 che ne fornisce il supporto e la potenza idraulica necessaria. Il sistema così composto ha un peso operativo superiore alle 160 t. Il sistema di scavo con idrofresa Bauer è una tecnica che garantisce massime prestazioni anche in condizioni estremamente difficili. L’utilizzo di idrofresa garantisce lo scavo in sicurezza in quasi tutti i terreni, assicurando la verticalità delle paratie, giunti tra i pannelli affidabili e impermeabili, una bassa emissione di rumore e vibrazioni e un’agevole gestione del trattamento dei fanghi di scavo e del terreno di risulta con un basso impatto ambientale.

In sintesi, il sistema di scavo con idrofresa è di tipo “chiuso”: la scavatrice rimuove in continuo il materiale dal fondo scavo riducendolo in una pezzatura pompabile mescolandolo con la sospensione bentonitica presente nello scavo. Il fango carico di particelle solide di materiale in sospensione viene pompato all’unità di dissabbiamento dove, una volta pulito e rigenerato, viene rimandato in circolazione. Le principali criticità nello scavo dei diaframmi sono state procurate dalla diversa consistenza dei terreni attraversati e dalla presenza di notevoli quantità di particelle “fini” in sospensione che, “appesantendo” il fango di scavo, ne compromettevano la funzionalità. I Tecnici della Di Vincenzo & C., con la collaborazione degli Specialisti Bauer, prima dell’inizio dei lavori hanno eseguito molteplici test al fine di ottimizzare il ciclo di scavo. I risultati delle prove hanno comportato la scelta di denti di scavo Bauer tipo SB42 risultati particolarmente performanti, montati su ruote di taglio attrezzate con “coltelli” per la pulizia di limi e argille. La riduzione delle maglie delle griglie dei vagli del dissabbiamento del “fine”, unitamente all’utilizzo del decanter BD 50 e con mirate modifiche alla gestione della circolazione nell’impianto, hanno risolto i problemi nei fanghi. La bentonite è stata giornalmente tenuta sotto controllo con prove in laboratorio.