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Produzione di conglomerato: hi-tech per basse emissioni

In occasione del Workshop Iterchimica durante ASPHALTICA 2014, abbiamo assistito ad interessanti relazioni che presentavano processi industriali in grado di ridurre notevolmente inquinamenti atmosferici ed odorigeni con l'uso di miscele ottenute attraverso speciali additivi

La Legislazione ambientale italiana riguardo la produzione di materiali bituminosi stradali è particolarmente complessa, in quanto la concessione delle autorizzazioni è demandata ad Autorità locali (Regioni e Province) che operano talvolta senza un coordinamento che ne consenta un comportamento omogeneo. Oltre a ciò, la produzione di conglomerati bituminosi è da sempre identificata come un fattore altamente inquinante, sia dal punto di vista atmosferico sia da quello odorigeno, spesso senza conoscere le differenze che possono esistere impiegando processi industriali meno impattanti.

Immagini

  • Un momento del Workshop tenutosi ad ASPHALTICA 2014
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    Un momento del Workshop tenutosi ad ASPHALTICA 2014
  • Terzo da sinistra, il Geom. Giannattasio di Iterchimica Srl
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    Terzo da sinistra, il Geom. Giannattasio di Iterchimica Srl
  • La miscelazione del conglomerato bituminoso freddo nello stand esterno dimostrativo
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    La miscelazione del conglomerato bituminoso freddo nello stand esterno dimostrativo
  • La posa in opera del conglomerato bituminoso freddo con Iterlene ACF1000 HP GREEN
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    La posa in opera del conglomerato bituminoso freddo con Iterlene ACF1000 HP GREEN
  • La costipazione del conglomerato bituminoso freddo tappabuche
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    La costipazione del conglomerato bituminoso freddo tappabuche
  • La costipazione del conglomerato bituminoso freddo tappabuche
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    La costipazione del conglomerato bituminoso freddo tappabuche
  • L’additivo è costituito da diversi componenti chimici, ognuno dei quali ha una funzione ben precisa nei confronti del bitume: antiossidante, plastificante, rigenerante, bagnante, diluente e disperdente
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    L’additivo è costituito da diversi componenti chimici, ognuno dei quali ha una funzione ben precisa nei confronti del bitume: antiossidante, plastificante, rigenerante, bagnante, diluente e disperdente
  • Gli aggregati utilizzati derivano dalla demolizione di pavimentazioni a fine vita utile (fresato, RAP)
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    Gli aggregati utilizzati derivano dalla demolizione di pavimentazioni a fine vita utile (fresato, RAP)

Ad esempio la Norma UNI EN 13725:2004 permette di determinare la concentrazione d’odore mediante olfattometria dinamica.

Il metodo si basa su un gruppo di individui che fungono da “sensori” che costituiscono un campione del livello di percezione degli odori da parte della popolazione.

Il metodo è finalizzato alla determinazione della soglia di percezione dell’odore e non fornisce alcuna indicazione in merito alla “qualità” dell’odore. Non è prevista una “autorizzazione alle emissioni di odori”; è però necessaria le gestione di eventuali reclami. In realtà, attraverso opportune modifiche fatte sui leganti e sulle miscele, con l’ausilio di additivi e prodotti speciali, tali impatti possono essere notevolmente ridotti.

Mettiamo in evidenza alcune relazioni che ci sono parse più interessanti in tema Green.

L’Ing. Paolo Visconti di Iterchimica Srl

La relazione dell’Ing. Visconti, Consulente storico di Iterchimica Srl, ha trattato i problemi connessi alle emissioni in ambiente durante la produzione dei conglomerati bituminosi parlando del Warm Mix Asphalt, “L’America e l’esperienza decennale di Iterchimica”. Questi problemi sono stati già affrontati e risolti da diverso tempo in molti Stati. L’utilizzo di appositi additivi durante le produzioni consente, infatti, di diminuire in modo sostanziale sia le emissioni in atmosfera sia quelle odorigene. Tali emissioni sono direttamente proporzionali alle temperature di produzione.

L’additivo Iterlow T

Iterchimica ha creato l’additivo Iterlow T che permette di ridurre la temperatura di produzione e stesa dei CB. Esso è utilizzato in Nord America fin dal 2007: pose in opera di CB tiepidi con tale prodotto sono state effettuate in Ontario, in Quebec, nell’Ovest Canada, nell’Est Canada, in Maryland e in Colorado.

Come noto, gli Stati Uniti sono oggi leader nell’utilizzo delle miscele tiepide.

Nel 2009 circa 13.000 t di WMA sono state collocate in Saint John, New Brunswick dalla impresa di costruzioni Dexter. Le applicazioni includevano anche conglomerato bituminoso a caldo tradizionale con l’additivazione di Iterlow T come additivo per migliorare:

  • la lavorabilità;
  • la compattazione e l’esecuzione dei giunti longitudinali;
  • l’estensione del periodo di esecuzione delle pavimentazioni a stagione con clima più freddo.
I benefici dei WMA

I benefici apportati dalle produzioni a inferiore temperature riguardano sia l’ambiente, sia la salute degli operatori:

  • riduzione della emissioni in atmosfera: CO2, NOX, VOC, ecc.;
  • riduzione della esposizione ai fumi nocivi: analisi sui fumi di asfalto e sugli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) hanno indicato una significativa riduzione rispetto ai conglomerati tradizionali.

In funzione della diminuzione delle temperature di produzione, anche i costi subiscono una sostanziale riduzione: il risparmio di combustibile del bruciatore varia dal 25 al 40%.

La posa in opera
  • L’estensione della stagione di stesa anche in periodi freddi, raggiungendo comunque il grado di compattazione ottimale;
  • la possibilità di trasportare il materiale per lunghe distanze, mantenendo la lavorabilità del conglomerato bituminoso;
  • l’utilizzo di quantità maggiori di RAP (fresato di riciclo);
  • la limitazione dei fenomeni di invecchiamento del bitume durante la produzione;
  • l’accorciamento del periodo tra posa in opera e l’apertura al traffico;
  • la facilitazione delle operazioni manuali.
L’Ing. Luca Solfaroli di A.S. Appalti Stradali Srl

L’Ing. Solfaroli ha trattato la tecnologia a freddo per la produzione di asfalti plastici con il 100% di RAP.

Soluzione ideale per la manutenzione stradale, la tecnologia prevede l’utilizzo di RAP e Iterlene ACF1000 HP GREEN dosato dal 2% al 2,5% in peso sul fresato. L’additivo è costituito da diversi componenti chimici, ognuno dei quali ha una funzione ben precisa nei confronti del bitume: antiossidante, plastificante, rigenerante, bagnante, diluente e disperdente.

La produzione a freddo con tale tecnologia può essere eseguita con diverse macchine di miscelazione:

  • impianto tradizionale per la produzione dei CB;
  • piccole betoniere per produzioni minime;
  • impianti per la produzione di misti cementati adeguatamente predisposti.
Gli aggregati

Gli aggregati utilizzati derivano dalla demolizione di pavimentazioni a fine vita utile (fresato, RAP). Il fresato deve essere selezionato e le frazioni ottimali sono:

  • 0/10 mm per ripristini di buche o trincee di medio-basso spessore;
  • 0/20 mm per ripristini di buche o trincee di elevato spessore.
La produzione e posa in opera

La fase produttiva ha le seguenti caratteristiche:

  • temperatura di miscelazione ambientale;
  • tempo di miscelazione: 1÷2 minuti;
  • posa in opera a mano o con finitrici;
  • costipamento adeguato allo spessore e della superficie interessata, con compattatore a piastra o rullo leggero.
I vantaggi

I vantaggi riscontrabili sono:

  • consumo energetico e impatto ambientale minori;
  • riciclaggio di pavimentazioni a fine vita;
  • prestazioni ottime rispetto gli asfalti plastici;
  • produzione di facile operatività;
  • dosaggio senza modifiche all’impianto e/o alle macchine;
  • possibilità di lavorare in ambiente umido.
L’Ing. Sergio Carrara di Iterchimica Srl

L’Ing. Carrara ha presentato le pavimentazioni Itersilens, “SSSS… Un silenzio assordante”.

I livelli di rumore indotti dal traffico stradale possono generare una molteplicità di effetti sulla salute umana: sia socio-psicologici sia fisiologici. Itersilens è una tecnologia che massimizza le prestazioni acustiche, dal punto di vista della ridotta emissione sonora.

Il conglomerato bituminoso è di tipo chiuso, caratterizzato da uno scheletro litico a granulometria discontinua (alte percentuali di graniglia); esso è legato da un mastice a elevata viscosità, composto a sua volta da bitume, filler e compound polimerico.

Quest’ultimo contiene polverino di gomma appositamente formulato, oltre ad altri additivi.

I principali vantaggi
  • stabilità ad alte temperature di esercizio: la dedicata curva granulometrica e l’aggregato di buona qualità assicurano un elevato attrito interno e una buona resistenza al taglio;
  • flessibilità a medie e a basse temperature: le caratteristiche fisico-meccaniche dell’insieme “bitume-compound” conferiscono elevata resistenza alle fessurazioni (termiche e di fatica);
  • resistenza all’usura: il basso contenuto di vuoti conferisce impermeabilità, resistenza all’invecchiamento, scarsa suscettibilità all’acqua e durabilità;
  • elevata aderenza: la progettata macro-tessitura e l’impiego di aggregati di buona qualità aumentano i valori di aderenza pneumatico-pavimentazione;
  • aspetto ecologico: tra i componenti di Itersilens esistono prodotti provenienti da riciclo di materiale di recupero; l’impiego di questi materiali contribuisce alla conservazione dell’ambiente;
  • ridotta emissione delle vibrazioni sonore: la tessitura superficiale e l’utilizzo del compound polimerico consentono una riduzione dell’inquinamento acustico; può ridurre le emissione sonore fino a 4÷8 dB(A) rispetto ad un normale conglomerato bituminoso chiuso.
Conclusioni

Una disamina su tre argomenti di interesse ecologico ambientale che sicuramente farà riflettere gli Amministratori degli Enti Locali sulle nuove opportunità offerte dai processi produttivi dei conglomerati bituminosi più Green.

Operatori e Tecnici dovranno essere sempre più attenti al rispetto delle Norme antinquinamento dell’aria sia per le emissioni gassose sia di cattivi odori senza dimenticare il contenimento del rumore da traffico anche con la stesa di pavimentazioni fonoassorbenti a salvaguardia dell’ambiente nel loro territorio.