Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

La strada dei diamanti

La CMC, Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, sta costruendo una strada sulle montagne del Lesotho, in Sudafrica: Marini, Gruppo Fayat, è in prima linea con il suo nuovo impianto eTOWER 2000 E206

La strada dei diamanti

Da sempre Cliente della Società Marini, la CMC è oggi impegnata nella costruzione di 45 km di strada sulle montagne del Lesotho: si tratta di un cantiere estremo per una strada che dovrà portare i turisti ad Afriski, la località sciistica sopra i 3.000 m cara agli appassionati di sport invernali. È un tracciato “ai limiti”, tutto tornanti, ripidissimo, percorso anche da numerosi mezzi impegnati nel trasporto dei diamanti estratti da una miniera poco distante. Il tratto che interessa la CMC di Ravenna è una parte di una strada ben più lunga, costruita nel tempo da altre Imprese italiane e che attraversa tutto il Lesotho.

Tra sbalzi termici e altitudine

Fino alla quota di 2.000-2.500 m la strada, ben realizzata, ha retto abbastanza bene; ma sopra i 2.500 le condizioni meteo si fanno più rigide. L’escursione termica è fortissima: spesso si passa da 25 °C nelle ore più calde del giorno al freddo dei –5 °C nel giro di mezza giornata. Per la formazione del ghiaccio e successivamente con l’arrivo della neve, la strada necessita di attività manutentive e di pulizia, che però non vengono effettuate con tutta la cura e gli accorgimenti impiegati in Europa. Il paesaggio che circonda chi arriva per la prima volta al job-site è quasi lunare. Sopra i 2.000 m gli alberi scompaiono ed attorno restano solo terra e pietre. Il verde spunta solo qualche mese all’anno. A volte l’inverno offre nevicate da 2-3 m, e se non arriva la neve la temperatura va comunque costantemente sotto i –10 °C.

Il campo CMC è posizionato a 3.200 m s.l.m, vicinissimo all’ingresso alla miniera di diamanti, che si trova appena 200 m più in alto, e alla stazione sciistica. “Agli inizi del nostro lavoro di ricostruzione vivevamo in bellissime casette in legno in stile tirolese di proprietà degli impianti di risalita – racconta l’Ing. Mauro Riccardi, Plant Manager della CMC di Ravenna – ma poi, arrivata la stagione sciistica, abbiamo completato in fretta il nostro campo base e lì ci siamo spostati”. La CMC si sta occupando di tutta la ricostruzione dei 45 km a lei affidati, inclusa la demolizione della vecchia strada e la ricostruzione di tutti gli strati della nuova. Stabilizzazione, poi 30 cm di base su cui appoggiare 8-10 cm di tappeto da 0-19 mm, perché il percorso deve garantire un certo “grip” a chi lo percorre. Viste le condizioni meteo, viene naturale l’impiego di bitumi modificati che consentiranno una stesa agevole e una tenuta duratura.

  • L’eTOWER 2000 E206
    L’eTOWER 2000 E206 di Marini, un impianto perfetto anche per i cantieri in alta quota
    L’eTOWER 2000 E206 di Marini, un impianto perfetto anche per i cantieri in alta quota
  • La strada dei diamanti
    La strada dei diamanti, sulle montagne del Lesotho in Sudafrica
    La strada dei diamanti, sulle montagne del Lesotho in Sudafrica
  • L’eTOWER 2000 E206
    L’eTOWER 2000 E206 di Marini, un impianto perfetto anche per i cantieri in alta quota
    L’eTOWER 2000 E206 di Marini, un impianto perfetto anche per i cantieri in alta quota

Le problematiche emerse

In Africa si è abituati a fare spessori piccoli ma strade molto lunghe; per questo la CMC si era orientata verso un impianto continuo mobile. Sono normalmente impianti più piccoli e più facili da trasportare, comodi perché accompagnano la realizzazione spostandosi in avanti mano a mano che i tratti vengono completati. Purtroppo però l’impianto continuo individuato è apparso subito insufficiente, sia per via del rendimento a quella quota sia perché si voleva avere il totale controllo della curva granulometrica di quanto prodotto. Pertanto, la scelta della CMC si è orientata verso un impianto discontinuo mobile, soluzione che in questo caso sembrava facile.

Un piccolo 80-90 t/ora su due carrelloni facili da trasportare: l’impianto aveva un tamburo ridotto e a 3.200 m sul livello del mare la sua produttività sarebbe calata del 35-40%. Gestire il bruciatore in carenza di ossigeno non è mai facile. Come regolare le velocità dei fumi? Come gestire la resa? La produzione sarebbe stata forse così ridotta da impedire alla CMC di finire il lavoro nei tempi stabiliti. Si è preferito allora non rischiare e optare per altre proposte anche perché a tutto questo nel frattempo si era aggiunta l’amara sorpresa di scoprire che i carrelloni presi in oggetto non erano omologati e avrebbero richiesto di essere caricati su ulteriori strutture per poter girare su strada. Diventava complesso superare tutti gli stretti tornanti per raggiungere il cantiere: l’impianto non era poi così mobile come ci si aspettava.

Nel frattempo, la pianificazione dei lavori della CMC aveva evidenziato che un nuovo appalto era stato appena assegnato loro in Kenya. In uno dei parchi naturali meglio conservati al mondo la CMC avrebbe dovuto impermeabilizzare una diga con un nocciolo di 50 cm di asfalto. La zona, ai confini con il lago Vittoria, è una riserva naturale che impone di lavorare con molti accorgimenti e un’attenzione speciale all’ecologia. Una volta completata la strada in Lesotho, l’impianto sarebbe stato impiegato per costruire un’opera strategica per lo sviluppo di una delle zone più incontaminate del Continente africano.