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La stesa dei conglomerati bituminosi in condizioni ambientali estreme

La Romania accelera il passo nella realizzazione dei collegamenti con la rete autostradale della UE

La stesa dei conglomerati bituminosi in condizioni ambientali estreme

La maggior parte della rete autostradale è stata sviluppata negli ultimi dieci anni e realizzata sul Corridoio IV Paneuropeo. Entro il 2030 si prevede la costruzione di ulteriori 650 km di autostrade.

Il tratto Pitesti-Sibiu di circa 120 km è tecnicamente il più impegnativo dell’intero Corridoio IV (A1 Bucarest-Arad-Nadlac) e rappresenta di fatto l’ultimo tratto per completare l’intero collegamento transeuropeo. Esso è diviso in cinque lotti, due dei quali già oggetto di gara.

La necessità di migliorare le prestazioni dei conglomerati bituminosi

Allo scopo di contrastare le condizioni climatiche talvolta estreme che portano ad avere in estate temperature dell’asfalto di oltre 60 °C e nello stesso tratto, nella stagione invernale temperature che vanno al disotto di –20 °C, sono stati sviluppati, prima in laboratorio e poi in brevi tratti stradali i conglomerati bituminosi additivati con polimeri plastomerici. Fondamentale, è stato l’appoggio della committenza, che sensibile alle problematiche legate alle condizioni climatiche, ha dato il via alle sperimentazioni.

Dal 2009, indispensabile è il contributo di Società chimiche specializzate nel settore degli asfalti, che sostengono tecnicamente le scelte progettuali. Mediante test prolungati ed in molteplici condizioni ambientali, è stato individuato nei polimeri plastomerici il compound più adatto a migliorare le caratteristiche prestazionali degli asfalti impiegati in territori soggetti a condizioni meteorologiche estreme.

L’uso di polimeri plastomerici ha consentito inoltre la riduzione degli spessori delle pavimentazioni stradali, grazie alla migliorata resistenza, ottenendo di conseguenza anche importanti riscontri economici. Con climi spiccatamente freddi, è stato particolarmente efficace l’uso di additivi chimici tipo Iterlow di Iterchimica Srl che, agendo sull’interfaccia tra aggregato e legante, lascia inalterate le proprietà fisico-chimiche del compound agendo esclusivamente sulla struttura del legante; ciò ha consentito il prolungato mantenimento della lavorabilità dei conglomerati bituminosi fino a 80 °C in luogo dei 140 °C.

La messa in opera del tappetino di usura, date le particolari condizioni meteo, è stata possibile mediante il contributo della riscaldatrice semovente Wirtgen HM 4500 che, riscaldando uniformemente il manto bituminoso, ha evitato dannosi shock termici a carico del materiale messo in opera.