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Disgregazione del fresato per il recupero a caldo

La Redazione ha fatto visita allo stabilimento della Sangalli SpA, dove il Titolare Marco Sangalli ha mostrato le macchine fornite da Cams Srl in funzione, spiegando le ragioni che l’hanno condotto alla scelta

La frantumazione primaria: l’FTR 1200

Il materiale subisce una prima frantumazione passando attraverso il trituratore FTR 1200. Il sistema a bi-rotori a basso numero di giri evita di incrementare la produzione di filler, estremamente dannosa per il riciclaggio a caldo del materiale. La macchina è dotata di un “tegolo” di regolazione, che permette di dosare il flusso del materiale alle macchine seguenti, e di limitare la dimensione della pezzatura in uscita dal trituratore. In caso di corpi infrantumabili, il trituratore inizia a fare un ciclo di inversioni avanti e indietro fino a cinque volte (la “masticazione”): se nel frattempo ha digerito il corpo infrantumabile riprende il suo normale funzionamento, mentre in caso contrario la macchina si ferma, dando modo all’operatore di intervenire per eliminare la causa del problema. 

La vagliatura con il VV 56/2

Un trasportatore a nastro porta il materiale frantumato al vaglio primario. Grazie a una speciale tramoggia dotata di diaframma, il materiale viene aperto a ventaglio, permettendo così di alimentare il vaglio per tutta la sua larghezza in modo da evitare la perdita di superficie ed efficienza di vagliatura.

Il vaglio a due piani separa il materiale in tre diverse granulometrie: la prima (sottomisura) e la seconda (intermedia) vanno direttamente a cumulo, mentre la terza (sovramisura o esubero) va alla frantumazione secondaria.

La frantumazione secondaria: la cilindraia 1200

Il sovramisura del vaglio cade per gravità direttamente nella cilindraia, dove il materiale subisce una seconda e ultima frantumazione. Il sistema a bi-rotori a basso numero di giri permette una frantumazione definita “gentile”, che riduce al minimo la rottura del grano componente il materiale, con un elevato risparmio di bitume per la lavorazione finale. Un sistema di settaggio a vite permette di allontanare o avvicinare uno dei due rotori in modo da garantire un controllo della pezzatura in uscita. 

La vagliatura secondaria

Per mezzo di un trasportatore a nastro di evacuazione posto sotto la cilindraia, il materiale frantumato arriva al vaglio secondario a un piano, che separa il materiale in due granulometrie. La prima (sottomisura e calibrata) torna in ricircolo sul vaglio primario, mentre la seconda (sovramisura) va direttamente a cumolo. La tramoggia di alimentazione del vaglio è dotata di una portella basculante che si può aprire e chiudere sia manualmente che automaticamente, settandone i tempi di apertura e/o chiusura.

Quando la portella è chiusa il materiale passa sul vaglio e viene separato come sopra descritto. Quando invece è aperta, il vaglio viene by-passato e tutto il materiale in uscita alla cilindraia torna sul vaglio primario (carico circolante).