Occorre notare che questi valori sono fortemente dipendenti dalle caratteristiche dell’impianto di produzione, dall’umidità del fresato e dalla capacità oraria produttiva dello stesso. Perciò la percentuale massima di fresato impiegabile nel processo di riciclaggio per questo tipo di impianto è stata pari al 40%.
Preliminarmente alla sperimentazione, l’impianto è stato calibrato per avere la massima attendibilità nei dosaggi dei vari componenti nel rispetto del mix design grazie alla stretta collaborazione tra l’Università e l’impianto stesso.
Per i lavori di manutenzione la strada è stata chiusa al traffico deviando i veicoli di entrambe le direzioni sull’altra carreggiata, permettendo così di operare su entrambe le corsie con maggiore cura dei dettagli costruttivi e della continuità di produzione all’impianto.
I lavori hanno previsto nell’ordine le seguenti fasi:
- fresatura di 6 cm della vecchia pavimentazione;
- compattazione e riprofilatura della vecchia fondazione;
- impregnazione della vecchia fondazione con emulsione bituminosa C 60 B 3 con dosaggio pari a 1 kg/m2 di bitume residuoe saturazione con filler. L’uso del filler si è dimostrato efficace nel preservare l’impregnazione con il bitume oltre che evitare lo spiacevole inconveniente, spesso ricorrente quando si usa la graniglia, della proiezione, contro altri mezzi o passanti, di eventuale graniglia incollata agli pneumatici dei mezzi d’opera che tende a staccarsi quando il veicolo prende velocità;
- stesa e compattazione del conglomerato bituminoso di binder riciclato a caldo. La lavorazione in continuo ha permesso la stabilità di produzione e la giunzione a caldo delle due strisciate;
- stesa e compattazione del conglomerato bituminoso di usura con il 40% di graniglia basaltica. Anche in questo caso, la possibilità di operare in una fase unica per entrambe le corsie ha permesso la stabilità di produzione e la giunzione a caldo delle due strisciate, opportunamente sfalsate di 15 cm dal giunto sottostante del binder.