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Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano

Un cambiamento sicuro e progressivo rivolto all’ecosostenibilità è possibile istruendo e coordinando tutte le realtà coinvolte dalla pianificazione al progetto, alla produzione, all’esecuzione, alla direzione lavori e al controllo qualità

Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano

Lo stato pre-lavori

Per stabilire le priorità di intervento, la rete viaria secondaria di San Marino è stata classificata secondo l’indice di condizione della pavimentazione (Pavement Condition Index, PCI) calcolato secondo un riadattamento e una personalizzazione della ASTM D6433 – 11 che disciplina il rilievo e l’analisi dei dissesti tramite indagine visiva.

La sezione oggetto di manutenzione fa parte di una strada di scorrimento a doppia carreggiata con due corsie per senso di marcia e con pendenza longitudinale di circa 8%. Essa presentava fessurazioni da fatica, escursioni termiche e sfondamenti di livello severo e risultava caratterizzata da un PCI pari a 28, richiedendo pertanto uno specifico progetto di recupero.

Come per molte strade sulla rete secondaria, la pavimentazione era composta da uno spessore variabile tra 4 e 6 cm di conglomerato bituminoso e uno strato di fondazione in misto granulare di spessore pari a circa 15 cm. Occorre notare che, in alcune zone, l’usura dello strato superficiale o fenomeni di sgranamento e sfondamento facevano affiorare la fondazione.

Tenendo in considerazione il traffico a cui è sottoposta la strada, si è deciso per un intervento intermedio ovvero la costruzione di uno strato di usura di 4 cm e di uno strato di binder di 7 cm. Considerando la buona qualità del materiale di fondazione e avendo a disposizione un certo margine per la sovraelevazione della quota finale della pavimentazione, si è deciso di fresare 6 cm preservando la vecchia fondazione e di posizionare il pacchetto bistrato da 11 cm per una sopraelevazione di 5 cm dalla quota attuale.