Gli additivi per il riciclaggio a caldo
Per quanto riguarda gli additivi per riciclaggio a caldo, essi devono consentire di correggere le caratteristiche del bitume invecchiato contenuto nel fresato in termini di proprietà di adesione, consistenza e viscosità, migliorando perciò le prestazioni del conglomerato bituminoso finale.
Il loro dosaggio, da specificare obbligatoriamente nello studio della miscela, potrà variare a seconda delle condizioni di impiego in funzione del contenuto del tipo e delle caratteristiche di bitume presente nel fresato e dalle prestazioni del conglomerato bituminoso di progetto. In maniera indicativa, il dosaggio dovrà essere compreso tra il 2% e il 7% in peso rispetto al bitume invecchiato (bitume da “curare”) presente nel fresato.
L’Impresa aggiudicataria dell’appalto è tenuta a presentare alla Direzione Lavori la scheda tecnica e di sicurezza dell’additivo per l’identificazione delle proprie caratteristiche e delle modalità di impiego. Inoltre, si dovrà riportare in apposito certificato lo spettro infrarosso dell’additivo acquisito in trasmissione tramite Spettrometro Infrarosso (Fourier Transform Infrared Spectroscopy, FT-IR) nell’intervallo delle frequenze tra 4.000 e 400 cm-1, indicando le bande caratteristiche individuabili nella miscela bitume-additivo.
In funzione dell’impiego, l’additivo per riciclaggio a caldo potrà essere disperso nel legante o spruzzato direttamente sul fresato, mediante attrezzature idonee a garantire l’esatto dosaggio e omogenea dispersione all’interno del conglomerato bituminoso. La Direzione Lavori si riserva la possibilità di verificare le caratteristiche dell’additivo ad ogni fornitura.