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Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano

Un cambiamento sicuro e progressivo rivolto all’ecosostenibilità è possibile istruendo e coordinando tutte le realtà coinvolte dalla pianificazione al progetto, alla produzione, all’esecuzione, alla direzione lavori e al controllo qualità

Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano

Anche se ad oggi il comportamento del bitume invecchiato in fase di miscelazione e la sua interazione con il legante vergine sono ancora in fase di studio, i benefici dell’uso di specifici additivi per il “ringiovanimento” del bitume contenuto nel fresato sono ben noti. Infatti, quando si utilizzano alte percentuali di fresato, l’integrazione con specifici additivi è fortemente raccomandata per il raggiungimento di un’appropriata lavorabilità e caratteristiche meccaniche.

Questi additivi devono integrare il bitume invecchiato con le sostanze che si sono perse o modificate durante il processo di invecchiamento. Allo stesso tempo, essi devono essere stabili in un ampio intervallo di temperatura, da quella di stoccaggio a quella di applicazione, e non devono evaporare né essudare durante le fasi di realizzazione e di servizio, altrimenti il loro contributo sarebbe solo sulla lavorabilità del materiale e non sulle prestazioni a medio e lungo termine.

Il pieno recupero e la correzione del bitume invecchiato contenuto del fresato, abbinato ad una riduzione della quantità di bitume nuovo senza pregiudicare le prestazioni del prodotto finito, è sicuramente l’obiettivo più ambizioso.

Le norme tecniche AASLP per il conglomerato bituminoso riciclato a caldo

Il fresato

Al fine di omogeneizzare le caratteristiche del fresato, il Capitolato Speciale d’Appalto dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici di San Marino (AASLP) raccomanda di seguire un processo di frantumazione, vagliatura e divisione dello stesso in almeno due frazioni. Preferibilmente, tali frazioni devono essere stoccate sotto coperture aerate a protezione delle piogge e tali da favorire l’evaporazione dell’umidità.

È inoltre consigliato produrre le frazioni a seconda delle esigenze di utilizzo in impianto per evitare che, a seguito del lungo stoccaggio, si generino placche. Ogni frazione del conglomerato bituminoso di recupero deve essere qualificato in conformità alla Norma UNI EN 13108-8.