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Il rischio sismico in Toscana

La Regione Toscana da numerosi anni attua una serie di iniziative di prevenzione sismica che la pongono all'avanguardia nel panorama nazionale nel settore

Il rischio sismico in Toscana

La previsione di un terremoto, allo stato delle conoscenze attuali, non è un obiettivo perseguibile.

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  • Un sismografo
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    Un sismografo
  • La mappa di pericolosità sismica (O.P.C.M.) 3519/2006
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    La mappa di pericolosità sismica (O.P.C.M.) 3519/2006
  • Attività di soccorso a seguito di un evento sismico
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    Attività di soccorso a seguito di un evento sismico
  • Con la Legge Regionale n° 58 del 16 Ottobre 2009, la Regione Toscana ha approvato le “Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico”. Il principio ispiratore di tali Norme è garantire la maggiore sicurezza delle persone e dei beni, mediante un insieme di interventi atti ad eliminare o ridurre il livello di rischio sismico del territorio
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    Con la Legge Regionale n° 58 del 16 Ottobre 2009, la Regione Toscana ha approvato le “Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico”. Il principio ispiratore di tali Norme è garantire la maggiore sicurezza delle persone e dei beni, mediante un insieme di interventi atti ad eliminare o ridurre il livello di rischio sismico del territorio
  • È importante prevedere la redazione periodica di un documento tecnico conoscitivo sul rischio sismico, che può costituire sia la base delle conoscenze tecniche per fissare gli obiettivi del piano per la prevenzione del rischio sismico a seconda delle varie necessità ed evenienze sia la base informativa per la redazione dei piani della Protezione Civile e degli strumenti della pianificazione territoriale
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    È importante prevedere la redazione periodica di un documento tecnico conoscitivo sul rischio sismico, che può costituire sia la base delle conoscenze tecniche per fissare gli obiettivi del piano per la prevenzione del rischio sismico a seconda delle varie necessità ed evenienze sia la base informativa per la redazione dei piani della Protezione Civile e degli strumenti della pianificazione territoriale
  • La previsione di un terremoto, allo stato delle conoscenze attuali, non è un obiettivo perseguibile
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    La previsione di un terremoto, allo stato delle conoscenze attuali, non è un obiettivo perseguibile

Per la riduzione degli effetti distruttivi che un terremoto produce sulla popolazione e sul patrimonio edilizio esistente, è invece indispensabile attuare un’adeguata politica di prevenzione del rischio sismico, basata su una strategia che tenga conto delle priorità, dei finanziamenti disponibili e che miri alla definizione di un quadro conoscitivo sufficientemente approfondito sia sui terreni che sul patrimonio edilizio presente. 

Qualsiasi strategia di prevenzione del rischio sismico non potrà essere completa senza una adeguata campagna di informazione rivolta alla popolazione e una politica formativa rivolta alle Scuole, ai Tecnici, ai Professionisti. La Regione Toscana attua, ormai da numerosi anni, una serie di iniziative di prevenzione sismica che la pongono all’avanguardia nel panorama nazionale in questo settore. L’obiettivo generale che la Regione Toscana si prefigge è quello di proseguire con l’attuazione di una politica di prevenzione sismica mediante una serie di attività specifiche volte:

  • all’aggiornamento del quadro delle conoscenze sul rischio sismico, mediante lo studio e il monitoraggio dell’attività sismica, la classificazione sismica del territorio e l’effettuazione di indagini conoscitive e di verifiche sui terreni e sugli edifici;
  • al miglioramento del patrimonio edilizio esistente, affinché non subisca danni in caso di terremoto, mediante indicazioni, regolamenti tecnici e linee guida di progettazione;
  • all’informazione della popolazione e allo sviluppo di campagne di formazione, mediante pubblicazioni e corsi specifici per studenti e operatori del settore.

Con la Legge Regionale n° 58 del 16 Ottobre 2009, la Regione Toscana ha approvato le “Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico”.

Il principio ispiratore di tali norme è garantire la maggiore sicurezza delle persone e dei beni, mediante un insieme di interventi atti ad eliminare o ridurre il livello di rischio sismico del territorio.

Un’importante attività che contribuisce al raggiungimento delle finalità della legge è lo studio, l’analisi e la ricerca sul rischio sismico.

Tale attività, che ai sensi dell’art. 3 della L.R. 58/2009 è effettuata dalla struttura regionale competente, consiste nel:

  • monitorare il livello di sismicità del territorio regionale e i parametri precursori ad essa connessi, attraverso la realizzazione ed il monitoraggio continuo di reti di tipo sismometrico, accelerometrico, geodetico e geochimico;
  • compiere indagini ed analisi di microzonazione sismica per la valutazione degli effetti locali nei centri urbani e sugli edifici strategici e rilevanti;
  • compiere indagini e studi di valutazione sulla vulnerabilità sismica dei centri urbani ed, in particolare, sugli edifici strategici e rilevanti.

È quindi importante prevedere, come risultato di tali attività, la redazione periodica di un documento tecnico conoscitivo sul rischio sismico, che può costituire sia la base delle conoscenze tecniche per fissare gli obiettivi del piano per la prevenzione del rischio sismico a seconda delle varie necessità ed evenienze, che la base informativa per la redazione dei piani della Protezione Civile e degli strumenti della pianificazione territoriale.

All’art. 4 comma 1 della L.R. 58/2009 è previsto, quindi, che la Giunta Regionale con cadenza triennale, approvi un documento conoscitivo sul rischio sismico.

A tal proposito, ai sensi del successivo comma 2, tale Documento si inserisce nell’ambito del quadro conoscitivo del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) di cui all’art. 48 della L.R. 1/2005, quale strumento di pianificazione per le politiche di prevenzione e di riduzione del rischio sismico.

La successiva programmazione delle attività e degli interventi di prevenzione del rischio sismico, prevista ai sensi dell’art. 5 della L.R. 58/2009, deve pertanto tenere conto dei contenuti del presente documento conoscitivo del rischio sismico. Gli strumenti principali per la riduzione del rischio sismico del territorio regionale, che tale Legge Quadro individua (art. 2), sono:

  • la promozione, programmazione e svolgimento di attività di studio, analisi e ricerca sul rischio sismico;
  • l’erogazione di contributi per il miglioramento della sicurezza sismica del patrimonio edilizio esistente;
  • la promozione e diffusione della conoscenza delle problematiche sul rischio sismico della collettività e, altresì, la formazione e aggiornamento degli operatori del settore;
  • la predisposizione di indirizzi per lo svolgimento dell’attività di controllo dell’attività edilizia e per lo svolgimento delle indagini sul rischio sismico, nonché il coordinamento di tali attività;
  • il supporto agli Enti Locali per l’effettuazione delle indagini e la realizzazione degli interventi.

La Legge Regionale, per le annualità 2010-2011 e successivamente con Leggi Regionali di bilancio, stanzia 2.415.000 Euro al fine di realizzare gli obiettivi preposti.

La Legge Regionale, dal 2010 fino al 2013, ha stanziato complessivamente circa 6,5 milioni di Euro al fine di realizzare gli obiettivi preposti. Nel 2014 e nel 2015 sono previsti stanziamenti per complessivi 5,3 milioni di Euro.

Di seguito sono esposte le linee di attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi che si pone la Legge Regionale:

  • realizzazione ed aggiornamento di reti di monitoraggio accelerometrico, dinamico sulle strutture, sismometrico, geodetico e geochimico nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana;
  • realizzazione di indagini geologiche, geofisiche e geotecniche, studi ed analisi al fine di realizzare attività di micro zonazione sismica nei centri urbani a maggior rischio sismico della Toscana;
  • realizzazione di indagini e verifiche degli edifici pubblici strategici e rilevanti;
  • interventi di prevenzione sismica degli edifici pubblici strategici e rilevanti;
  • realizzazione di una banca dati degli edifici pubblici strategici e rilevanti e dei centri urbani;
  • attività di formazione e informazione sul rischio sismico;
  • attività di formazione e aggiornamento tecnico-normativo;
  • creazione squadre tecniche di pronto intervento per rilievi, coordinamento e gestione delle attività tecniche di censimento danni e agibilità post-sisma.

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